Giro2013Galibier Facebook

Alla partenza della Grenoble - Les 2 Alpes ( 15^ tappa dell’ 85° Tour de France ), Marco era concentratissimo:

la frazione rappresentava la penultima occasione per vincere la corsa che più amava. Doveva inventarsi qualcosa.

In classifica generale divideva il 3° posto con Jalabert, distanziato di 3’01” dalla maglia gialla di Ullrich e di 1’50” da Julich.

 

Guardò il cielo plumbeo e già piovoso a sufficienza per pensare ad un’intera giornata di pioggia e gli venne in mente l’impresa dell’amico Gaul, che in un giorno così, quaranta anni prima aveva ipotecato il Tour.

Sapeva che Charly lo aspettava per abbracciarlo a Les 2 Alpes, in quella località d’arrivo che avrebbe voluto già conquistare in occasione del Giro d’Italia ’94.

 

In quel vortice di pensieri che Marco sapeva spostare sul pennello dell’artista, incontrò Alfredo Martini.

Il vecchio nocchiero, gli portò il suggerimento di Mottet: < …se vuoi la gialla, devi attaccare sul punto più duro del Galibier a circa 5 chilometri dalla cima…>.

Marco annuì; era proprio quello che aveva pensato in cuor suo.

 

La tappa del Pirata si consumò a lungo sull’attesa di quel punto.

 

Sulla Croix de Fer erano fuggiti Serrano, Sciandri, Massi, Bourguignon, Farazijn e Rinero ma Marco un po’ innervosito per una scivolata senza conseguenze non s’era mosso dalla sua mimetizzazione.

 

Idem sul Telegraphe, dove aveva ceduto Jalabert.

 

Modus che mantenne anche per metà del mitico Galibier dove, coi fuggitivi ancora ben davanti, dal gruppetto della maglia gialla era uscito Escartin.

Solo dopo uno scatto di Leblanc a cui aveva risposto lo stesso Ullrich, fece capolino la sagoma del Pirata con la bandana in testa e gli occhiali.

Nemmeno cento metri dopo Marco partì scavando il vuoto.

Finito il primo affondo si voltò e vedendo la sagoma di Leblanc pensò di aspettarlo ma constatata la lentezza di questi, ripartì e per quelli rimasti dietro fu notte fonda.

Uno dopo l'altro, riprese e staccò tutti i corridori che lo precedevano.

In vetta al Galibier ( tetto del Tour ) passò solo. Ullrich, non ancora in crisi, giunse in cima a 2’50”.

Al termine della discesa e nonostante una sosta per infilarsi l'impermeabile, Pantani ( che nel frattempo poteva avvalersi della preziosa compagnia di Rinero, Massi, Jimenez, Escartin e Serrano ) era virtualmente maglia gialla.

 

Salendo verso il traguardo di Les 2 Alpes fu costretto a lasciare i compagni d’avventura: lo aspettavano la Leggenda e la maglia che più amava.

Con 5’43” di ritardo giunse Julich; Ullrich, in piena crisi finì a 8’57”.

 

Il Tour abbracciava Marco Pantanì.